Gozzo

Il gozzo è un ingrossamento della tiroide che può essere più o meno cospicuo, diffuso o nodulare, in larga misura dipendente dallo stato nutrizionale di iodio, costituente fondamentale degli ormoni tiroidei, essenziali per assicurare un normale sviluppo dell’organismo, del sistema nervoso, della maturazione sessuale e dell’equilibrio metabolico. Generalmente, lo iodio disponibile negli alimenti è scarso: il fabbisogno minimo di iodio si aggira intorno ai 100-150 microgrammi al giorno.  

Sintomatologia del gozzo
La sintomatologia del gozzo è in genere limitata al riscontro della tumefazione al collo ed al conseguente danno estetico che può essere più o meno rilevante. Tuttavia, in caso di gozzi voluminosi, si possono anche verificare disturbi da compressione dell’esofago con alterazioni della deglutizione (disfagia), della trachea con alterazioni respiratorie (tosse e dispnea) e dei nervi ricorrenti con alterazioni della voce (disfonia). 

In base alla frequenza in una determinata popolazione, possiamo distinguere un gozzo sporadico, se di occasionale riscontro, o endemico, quando colpisce più del 5% della popolazione in età scolare. Il rilievo che in zone con il medesimo grado di carenza iodica la frequenza del gozzo è spesso diversa indica che, oltre al fattore ambientale della carenza iodica, cause familiari e genetiche possono avere una responsabilità nello sviluppo del gozzo. 

La carenza iodica può essere causa di parecchie altre patologie connesse a tale condizione: aborti spontanei, natimortalità e mortalità perinatale. Durante lo sviluppo del feto, infatti, la grave carenza iodica può determinare alterazioni dello sviluppo corporeo e intellettivo (cretinismo endemico).

Come si attua la prevenzione?
La prevenzione si basa sull’aumento dell’apporto iodico alla popolazione (iodoprofilassi). Qualsiasi metodo atto ad aumentare l’apporto iodico corregge il gozzo e le patologie ad esso connesse: nei paesi a sviluppo industriale il sistema più semplice e meno costoso è quello di aggiungere lo iodio al sale da cucina (sale iodato).  

Trattamento della patologia
Il trattamento del gozzo diffuso o nodulare può essere medico, chirurgico o radioterapico. Nei gozzi con normale funzione tiroidea, spesso ci si pone come obiettivo della terapia medica quello di sopprimere la secrezione dell’ormone ipofisario tireostimolante (TSH), somministrando ormoni tiroidei in dosi tali da non causare comunque ipertiroidismo. E’ bene ricordare che esistono precise controindicazioni alla terapia soppressiva con L-tiroxina quali l’età avanzata, la presenza di cardiopatie aritmiche e/o ischemiche, la presenza di grave osteoporosi.

La terapia chirurgica trova invece indicazione elettiva quando ci troviamo in presenza di voluminoso gozzo con fenomeni di compressione. La terapia con radioiodio trova infine possibile applicazione in quei pazienti che, pur presentando fenomeni compressivi, non possono essere sottoposti ad intervento chirurgico.  

L’atteggiamento più frequentemente utilizzato è comunque quello della semplice osservazione dell’evoluzione della patologia gozzigena nel tempo.    

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