Melanoma

Melanoma localizzato

Il melanoma localizzato solo alla pelle viene trattato con la rimozione chirurgica del tumore con un “margine di sicurezza” di cute sana attorno alla lesione, per assicurare che tutte le cellule tumorali siano state rimosse. L’entità del “margine di sicurezza” dipende dallo spessore del tumore e dalla sua localizzazione. In alcuni casi può essere necessario abbinare un intervento di chirurgia plastica con la creazione di un lembo cutaneo o il trapianto di pelle da altre parti del corpo, per ricostituire la continuità cutanea nella sede dove è avvenuta l’asportazione del melanoma.

Il melanoma può dare metastasi. In caso di melanomi cutanei con un’infiltrazione profonda superiore al millimetro, oppure ulcerati o con un numero di mitosi >1, viene effettuata la biopsia del linfonodo sentinella, per individuare precocemente la presenza di cellule tumorali nel/i linfonodo/i che drenano la zona dove è cresciuto il tumore. Nel corso di questa procedura, un isotopo radioattivo viene iniettato vicino alla sede del melanoma che, attraverso le vie linfatiche, raggiunge il linfonodo “sentinella” (il primo in cui le cellule tumorali possono diffondersi). Localizzato mediante una specifica sonda che rileva la presenza delle radiazioni, il linfonodo sentinella viene rimosso ed analizzato dal punto di vista istologico allo scopo di individuare la presenza di cellule metastatiche. In caso vengano trovate cellule tumorali nel linfonodo sentinella, verranno poi asportati tutti i linfonodi di quella regione.

La conoscenza dello stato del linfonodo sentinella è importante anche per valutare il rischio di recidiva.

Melanoma metastatico

Il trattamento del melanoma in fase avanzata o metastatica, ossia diffuso ai linfonodi vicini, alla pelle o ad altri organi a distanza, può prevedere la combinazione di chirurgia, chemioterapia, immunoterapia e/o radioterapia, anche nell’ambito di programmi di ricerca clinica.