Tumore del colon retto

La chirurgia è la più frequente forma di trattamento del cancro colorettale. I chirurghi di Humanitas hanno grande esperienza sia nella tecnica chirurgica tradizionale che in quella mini-invasiva su base laparoscopica. La mucosectomia endoscopica, di recente introduzione nella pratica clinica, consente la rimozione dei tumori più superficiali, limitati alla mucosa. La chemioterapia ha un ruolo nel prevenire le recidive post-chirurgiche e nel trattamento della malattia avanzata metastatica. La radioterapia, che in Humanitas dispone di competenze e attrezzature di eccellenza, trova ruolo nel trattamento preoperatorio o palliativo.

Chirurgia

La chirurgia è la forma più frequente ed efficace di trattamento del cancro colorettale. I chirurghi di Humanitas hanno grande esperienza sia nella tecnica chirurgica tradizionale che in quella mini-invasiva su base laparoscopica.
La tecnica laparoscopica, che sostituisce alle ampie incisioni addominali piccoli fori attraverso i quali viene eseguito l’intervento, per quanto riguarda il carcinoma del colon ha ormai dimostrato la sua assoluta validità in termini di radicalità oncologica a fronte di un significativo miglioramento del recupero postoperatorio (meno dolore, minori complicanze, degenza più breve). Il recupero dopo l’intervento chirurgico è ulteriormente favorito dall’adozione di protocolli di gestione perioperatoria integrati, in grado di ridurre l’impatto della procedura sull’equilibrio fisiologico del paziente. L’ulteriore frontiera della chirurgia mini-invasiva è rappresentata dall’uso della tecnologia robotica, presente in Humanitas e già utilizzata in varie discipline, la cui applicazione risulta promettente soprattutto per il trattamento dei tumori del retto.
Nel caso di polipi di grandi dimensioni situati nella parte terminale del retto e/o di piccoli tumori in stadio iniziale e non asportabili con la tecnica endoscopica, in Humanitas viene effettuata anche l’asportazione transanale con tecnica endoscopica microchirurgica (TEM) che consente la rimozione di queste neoformazioni con un elevato indice di sicurezza. Inoltre, la presenza di équipes dedicate alla chirurgia colorettale e alla chirurgia epatica consente di garantire i migliori standard di trattamento per i pazienti affetti da carcinoma colorettale che presentano una diffusione della malattia al fegato, con possibilità di eseguire procedure combinate nel corso di un unico intervento o comunque di pianificare la strategia terapeutica più opportuna. Nell’ambito della chirurgia del fegato, ad esempio, vengono utilizzate tecniche di resezione guidate dall’ecografia intraoperatoria che consentono il massimo risparmio di tessuto epatico con riduzione del rischio operatorio.
Grande importanza viene attribuita all’approccio multidisciplinare integrato fra chirurgi, oncologi e radioterapisti, che riveste un ruolo fondamentale in particolare per il tumore del retto, dove costituisce lo standard di trattamento.

Mucosectomia endoscopica

In Humanitas operano endoscopisti esperti in questa recentissima tecnica, indicata solo per tumori estremamente superficiali (cosiddetti T1A o tumori intramucosi). Nel corso di una colonscopia, previa iniezione di un liquido nella sottomucosa, si genera un cuscinetto che solleva il tumore dalla sottomucosa e, successivamente, consente l’asportazione in toto del tumore con tecnica simile a quella della polipectomia.

Chemioterapia

Il trattamento medico, chemioterapico e/o immunoterapico, viene utilizzato per la cura dei tumori del colon-retto in diverse fasi della malattia. I farmaci oggi disponibili sono molteplici e possono essere usati singolarmente o, molto più spesso, in associazione tra loro. Sulla base della stadiazione anatomo-patologica del tumore eseguita sul pezzo chirurgico, viene stabilita l’indicazione o meno ad effettuare una chemioterapia postoperatoria allo scopo di ridurre il rischio di una recidiva del tumore. 
Nei casi in cui il tumore sia già diffuso al fegato (la sede più comune di metastasi) al momento della diagnosi, la chemioterapia, eventualmente associata all’immunoterapia con nuovi farmaci biologici, viene spesso somministrata prima di altri trattamenti, con l’intento di far regredire o stabilizzare le lesioni nel fegato fino a consentirne l’asportazione chirurgica. 
La chemioterapia e/o l’immunoterapia con nuovi farmaci biologici vengono inoltre impiegate nella fasi avanzate, in presenza di metastasi, con l’obiettivo di rallentare l’evoluzione della malattia. 
Per stabilire se i nuovi farmaci biologici, che agiscono in modo diverso rispetto ai chemioterapici tradizionali, siano efficaci o meno in un singolo paziente, può essere indicato eseguire indagini molecolari sul materiale istologico ottenuto con l’intervento chirurgico o con una biopsia. Numerosi studi dimostrano infatti che le persone il cui tumore presenta la mutazione di un gene particolare detto KRAS non rispondono ad alcuni farmaci antitumorali mirati. Con l’esame della mutazione del gene di KRAS si evita così di somministrare ai pazienti che rientrano in questo gruppo regimi di trattamento da cui non trarrebbero alcun beneficio.
I medici di Humanitas valutano inoltre l’efficacia di nuovi farmaci potenzialmente attivi nel trattamento dei tumori del colon-retto nell’ambito di protocolli di ricerca clinica.

Radioterapia

La radioterapia nei tumori del retto è indicata prima dell’intervento chirurgico, allo scopo di effettuare un intervento chirurgico che conservi la funzione dell’organo interessato. Inoltre può essere effettuata dopo l’intervento allo scopo di sterilizzare la sede dove era presente il tumore prima di essere rimosso.
Spesso il trattamento radiante viene associato alla chemioterapia per potenziarne l’effetto terapeutico sia in fase preoperatoria che in fase post-operatoria.