Che cos’è la bromelina
Si tratta di un enzima presente nel succo e, soprattutto, nel gambo dell’ananas.
A cosa serve la bromelina
Si crede che possa aiutare a combattere il dolore e il gonfiore derivanti da stati infiammatori. Sembra inoltre che possa interferire con la crescita delle cellule tumorali e con la coagulazione del sangue. Per questo motivo il suo impiego viene proposto per prevenire i tumori, per ridurre l’infiammazione, rallentare la coagulazione, per combattere l’artrite e altri disturbi reumatici, la febbre da fieno e la colite ulcerosa. A volte viene altresì consigliata per rilassare i muscoli, stimolarne la contrazione o prevenirne l’indolenzimento dopo l’attività fisica, migliorare l’assorbimento degli antibiotici, abbreviare il travaglio e aiutare l’organismo a liberarsi dei grassi, per rimuovere le cellule morte o danneggiate da ustioni e prevenire l’edema polmonare.
Le prove a sostegno di queste indicazioni d’uso non sono però ancora sufficienti; nel caso della prevenzione dell’indolenzimento muscolare la scienza sembra addirittura contestarne l’efficacia. Inoltre non risultano esservi alcuni claim sui benefici dell’assunzione di bromelina che siano stati approvati dall’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare).
Avvertenze e possibili controindicazioni
Il suo utilizzo potrebbe interagire con quello di alcuni antibiotici (in particolare dell’amoxicillina e delle tetracicline). Inoltre la sua capacità di rallentare la coagulazione sanguigna potrebbe far sì che questo enzima possa interferire con l’assunzione di medicinali anticoagulanti e antiaggreganti; perciò la bromelina potrebbe essere sconsigliata nel caso di programmati interventi chirurgici. Inoltre non si hanno ad oggi sufficienti informazioni che ne certifichino la sicurezza durante la gravidanza e l’allattamento. In caso di dubbio è sempre bene confrontarsi col proprio medico.
Negli altri casi, quantità non eccessive di tale sostanza possono essere considerate sicure, fatti salvi possibili effetti indesiderati come diarrea e fastidi gastrointestinali. Non bisogna però dimenticare che il suo utilizzo potrebbe anche causare delle reazioni allergiche (soprattutto in caso di soggetti allergici al lattice, al grano, al sedano, all’ananas, alla papaina, alla carota, al finocchio e al polline del cipresso e delle graminacee).
Disclaimer
Le informazioni riportate in questo articolo rappresentano delle indicazioni generali e non sostituiscono in alcun modo il parere del medico. In ottica di un’alimentazione sana ed equilibrata è sempre opportuno affidarsi ai consigli del proprio curante o di un esperto di nutrizione.