Linfonodi Ingrossati

Essi dipendono di solito da un’infezione batterica o virale, ma possono anche essere il prodotto di una malattia autoimmune o, in casi più rari, di un tumore. Esistono inoltre dei farmaci che possono procurare questo problema, ad esempio gli antiepilettici.

I linfonodi coinvolti sono quelli del collo, quelli sotto al mento, delle ascelle, dell’inguine ed i sintomi possono essere: dolore, sensibilità al tatto, ma anche naso che cola, mal di gola, stato febbrile, sudorazione notturna e gonfiore degli arti.

 

Patologie associate ai linfonodi ingrossati:

AIDS, artrite reumatoide, ascesso dentale, cellulite, dengue, ebola, erisipela, infezione da streptococco, leucemia, linfoma, lupus eritematoso sistemico, malattia da graffio di gatto, malattia di Chagas, metastasi tumorali, mononucleosi, morbillo, otite, parotite, rosolia, sifilide, toxoplasmosi, tripanosomiasi africana, tumore dell’ano, tumori della laringe.

Nel caso di sintomatologia persistente si consiglia di rivolgersi ad un medico.

E’ bene consultare un medico anche nel caso in cui sembra che i linfonodi si siano ingrossati senza un motivo apparente, e se c’è un peggioramento, se i linfonodi sono ruvidi al tatto e se sono presenti febbre, sudorazione continua, mal di gola, problemi nella deglutizione e nella respirazione e perdita di peso non motivata.