Le analisi del sangue permettono di monitorare il proprio stato di salute e sono un valido aiuto nell’ambito della prevenzione; si tratta di semplici indicatori attraverso i quali è possibile avere una panoramica generale della propria condizione fisica e diagnosticare eventuali patologie. Sarebbe opportuno sottoporsi ad un prelievo di sangue ogni sei mesi. Il medico, tenendo conto del quadro clinico del paziente, interpreta gli esami di laboratorio e valuta l’eventuale necessità di effettuare indagini più approfondite. “La prima cosa da fare è controllare nel referto che ogni elemento analizzato non sia segnalato da un asterisco, facendo attenzione ai valori di riferimento minimi e massimi prestabiliti – spiega la dott.ssa Lucia Paravizzini, Responsabile del Laboratorio Analisi di Humanitas Istituto Clinico Catanese; inoltre è necessario verificare che il valore della metodica, derivato dal tipo di macchinario utilizzato, sia sempre lo stesso”. È importante per evitare inutili allarmismi eseguire le analisi del sangue sempre nello stesso laboratorio. “Tra gli esami del sangue più frequentemente raccomandati – prosegue la dott.ssa – vi sono l’emocromo, che ci consente di valutare i diversi parametri che si riferiscono ai principali componenti del sangue, le transaminasi, la creatinina e l’azotemia che ci permettono di valutare la funzionalità epatica e renale”.

 

I marcatori tumorali sono utili per fare diagnosi?

 

In tema di prevenzione, il dosaggio dei marcatori tumorali nel sangue svolgerà un ruolo sempre più importante. È oggi possibile ricercare specifici marcatori tumorali. “I marcatori non pongono una vera e propria diagnosi, ma se abbiamo un sospetto, sarà possibile formularne una, chiarisce la dott.ssa Lucia Paravizzini. Ad esempio se nell’uomo l’ormone Beta hcg risulta elevato, questo è indicativo per il tumore del testicolo; mentre il dosaggio dell’antigene prostatico specifico (PSA) per il tumore della prostata. Tra i nuovi esami sono stati individuati due bio-marcatori sierologici CA125 e HE4 utili per il rilevamento del carcinoma ovarico epiteliale.

La combinazione dei due biomarcatori mediante un algoritmo chiamato R.O.M.A. (Risk of Ovarian Malingnancy Algorithm), che viene calcolato nelle pazienti in pre e post menopausa, risulta essere attualmente il migliore marcatore di screening e diagnosi precoce per il tumore ovarico e per la diagnosi differenziale di patologie non tumorali”.