Diagnosi, cura e prevenzione delle patologie che colpiscono esofago, stomaco, intestino, vie biliari e pancreas: è il cuore dell’attività del Servizio di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva di Humanitas Istituto Clinico Catanese, guidato dal dott. Giacomo Bonanno. Ogni giorno il suo team si prende cura di pazienti affetti da disturbi comuni, come reflusso e gastrite, fino alle patologie più complesse, comprese le neoplasie.
Abbiamo rivolto alcune domande al dott. Bonanno per approfondire l’importanza della prevenzione e le più recenti innovazioni in campo gastroenterologico in Humanitas Istituto Clinico Catanese.
Quanto è cambiata la Gastroenterologia negli ultimi anni?
Le moderne tecniche endoscopiche hanno permesso di fare il salto di qualità. Grazie a queste infatti oggi possiamo mettere in atto trattamenti terapeutici avanzati, inoltre l’uso degli ecoendoscopi, per esempio, ci permette di tipizzare sempre meglio le neoplasie a carico del pancreas, passo fondamentale per capire il genere della patologia, la sua estensione e l’interessamento di organi vicini o grossi vasi. Tutto senza l’utilizzo del bisturi.
In che modo l’endoscopia ha trasformato la cura dei pazienti?
Grazie a questa la Gastroenterologia moderna è diventata un vero e proprio strumento terapeutico, in grado di rimuovere polipi, posizionare protesi e trattare stenosi senza ricorrere al bisturi quando non è necessario.
Qual è il ruolo della prevenzione in Gastroenterologia?
La prevenzione salva la vita. Dai 50 anni in poi, molto prima in caso di familiarità con neoplasie del colon, è fondamentale eseguire la ricerca del sangue occulto nelle feci e, se l’esame risulta positivo, procedere con la colonscopia. Non bisogna attribuire con leggerezza la presenza di sangue a semplici emorroidi o ragadi: solo una colonscopia può dare certezze e salvare la vita. Questo esame però spesso mette paura, perché considerato invasivo, ma qui non è così.
A cosa fa riferimento?
La collaborazione con gli anestesisti ci permette di eseguire colonscopie in sedazione che eliminano dolore e fastidio. Una sedazione superficiale o profonda fa sì che i pazienti non lamentino alcun dolore. Anche la preparazione è curata con attenzione: può avvenire con farmaci specifici, ma in casi particolari è possibile eseguire l’idrocolonterapia o colon wash, utile anche nei pazienti con forte stipsi o intolleranze.
Quale è il ruolo, ad oggi, dell’intelligenza artificiale in Gastroenterologia?
A breve tutti gli endoscopi in nostro possesso, cominceranno a lavorare con sistemi di intelligenza artificiale, capaci di segnalare in tempo reale lesioni millimetriche che potrebbero sfuggire all’occhio umano. Siamo ancora in fase di sperimentazione, ma siamo ormai pronti a fare questo grande passo avanti. Questo non significa sostituire il medico, che resta fondamentale nel definire il percorso di cura.
E sul piano umano, quanto conta il rapporto con il paziente?
Grande importanza viene data al primo approccio con il paziente e al coinvolgimento dei familiari, fino a dopo la consegna del referto. In questi anni non è cresciuta soltanto la quantità di procedure, ma soprattutto la qualità. Oggi possiamo offrire ai pazienti cure meno invasive, più sicure ed efficaci, mantenendo sempre la centralità della persona e del suo benessere.
L’équipe del dott. Bonanno è composta dai dott. Fabio Romeo, Salvatore Patanè, Ludovico Alfarone e dalla dott.ssa Anita Busacca, insieme a un gruppo di infermieri altamente qualificati. Il Servizio fa parte della rete nazionale di Gastroenterologia del Gruppo Humanitas, diretta dal prof. Alessandro Repici, che coordina Ricerca e trattamenti di alta specializzazione e che in Humanitas Istituto Clinico Catanese svolge periodicamente la sua attività.
E dal 2025, da quando COT Istituto Clinico Polispecialistico di Messina è entrato a far parte del Gruppo Humanitas, la qualità del gruppo catanese è condivisa con l’altra struttura siciliana. Il dott. Fabio Romeo, del gruppo del dott. Bonanno, esegue infatti procedure endoscopiche (gastroscopie e colonscopie), anche in via Ducezio a Messina, dando il via allo sviluppo di un servizio con le stesse caratteristiche di quello catanese, sia da un punto di vista tecnologico che umano.
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