Salicornia

Salicornia

 

Che cos’è la salicornia?

La salicornia – chiamata anche “asparago di mare” a ragione della sua somiglianza con l’asparago selvatico, però conosciuta anche come salicot, finocchio di mare o fagiolo di mare – è una pianta erbacea che appartiene alla famiglia delle Chenopodiaceae che cresce spontanea lungo le rive, principalmente nelle paludi salmastre, dove crea i cosiddetti salicornieti; inoltre la si può trovare anche negli acquitrini, lungo i canali e, meno di frequente, su terreni argillosi. Specialmente facile da trovare nel bacino del Mediterraneo, è tipica anche di altre regioni Europee, in Asia e nell’America Settentrionale.

In cucina si adoperano solo i germogli e le parti giovani e tenere.

 

Quali sono le proprietà nutrizionali della salicornia?

La salicornia è fonte di:

vitamina C

vitamine del gruppo B

iodio

bromo

Inoltre la salicornia è anche fonte di ossalati, mucillagini e pectine.

 

Quando non consumare salicornia?

Non sono state rilevate interazioni fra il consumo di salicornia e l’assunzione di medicinali o altre sostanze. In presenza di dubbi è meglio consigliarsi con il proprio dottore.

 

Stagionalità della salicornia

La stagione della salicornia comincia a maggio e finisce a settembre. È meglio mangiarla entro 15 giorni dalla raccolta; nel frattempo si conserva tra gli 8 e i 16 °C.

 

Eventuali benefici e controindicazioni

Alla salicornia vengono ascritte proprietà depurative e rinfrescanti. Il suo succo, pieno di iodio, si consiglia nella terapia dell’ipotiroidismo; inoltre il suo apporto di vitamina C collabora alla prevenzione dello scorbuto.

Il sapore della salicornia è già salato di suo. Questa particolarità può essere sfruttata per non aggiungere altro sale durante la sua preparazione, in maniera da non avere un apporto troppo alto di sodio con l’alimentazione.

 

Disclaimer

Le informazioni riportate sono solo indicazioni generali e non soppiantano in nessuna maniera l’opinione del medico. Per assicurarsi un’alimentazione sana e bilanciata è sempre meglio fare affidamento sui consigli del proprio medico curante o di un esperto nutrizionista.